Adolescenza è spesso sinonimo di conflitto, incomprensioni e silenzi. Genitori, educatori e operatori si trovano ogni giorno a gestire relazioni delicate con ragazzi che faticano a esprimersi o che sembrano chiusi nel loro mondo. In questo contesto, il Metodo Gordon si rivela uno strumento prezioso per costruire un dialogo autentico e rispettoso.
Sviluppato dallo psicologo americano Thomas Gordon, questo approccio parte da un presupposto semplice ma rivoluzionario: la comunicazione efficace si basa sull’ascolto attivo, l’empatia e la capacità di riconoscere i bisogni dell’altro, senza giudizi o imposizioni.
Ascolto attivo e messaggi-io: due strumenti chiave
Al cuore del Metodo Gordon ci sono due strumenti fondamentali: l’ascolto attivo e i messaggi-io. L’ascolto attivo consiste nel restituire all’altro ciò che sta esprimendo, non solo con le parole, ma anche con il tono di voce e il linguaggio del corpo. Significa essere davvero presenti nella relazione, sospendendo il giudizio e lasciando spazio all’espressione emotiva.
I messaggi-io, invece, permettono di esprimere un proprio bisogno o disagio senza colpevolizzare l’altro. Invece di dire “sei sempre disordinato!”, il Metodo Gordon suggerisce di dire: “Quando trovo i vestiti sparsi in giro, mi sento frustrato perché fatico a tenere in ordine la casa”. Il focus si sposta dal comportamento del ragazzo alla conseguenza vissuta da chi parla, favorendo così la comprensione reciproca.
Un approccio educativo basato sul rispetto
Il Metodo Gordon non è una tecnica per “controllare” gli adolescenti, ma un percorso per costruire con loro una relazione basata sulla fiducia. L’obiettivo è promuovere l’autonomia, la responsabilità e l’empatia, senza fare ricorso alla punizione o all’autorità rigida.
Nelle comunità educative e nei servizi per minori, questo approccio viene integrato nei percorsi di accompagnamento, sia con i ragazzi che con le loro famiglie. Le attività educative, i colloqui, i momenti informali diventano occasioni per allenare una comunicazione più autentica, dove l’ascolto non è solo strumento, ma scelta di campo.
In un tempo in cui il dialogo intergenerazionale sembra sempre più complesso, il Metodo Gordon offre una bussola semplice ed efficace per ritrovare la connessione. Perché ogni ragazzo ha bisogno di sentirsi ascoltato, e ogni adulto ha bisogno di strumenti per ascoltare davvero.